Quando ero piccola scendevo a casa della mia amica Alessandra che era più alta di me, più bionda di me, più brava a scuola di me, più grassoccia e più "tincona" di me. Menomale, altrimenti non ne sarei uscita viva.
Allora abitavamo in un condominio immerso nel verde, oggi è imbottigliato tra un parcheggio e una coop. Peccato! Quando ci passo davanti alzo lo sguardo verso le nostre finestre.
Veniva a suonarmi il campanello: sesto piano.
"Abbiamo fatto l'albero, scendi giù!". Faceva prima di me anche l'albero. Incredibile, forse non era neppure dicembre.
Ci precipitavamo nelle scale, in picchiata fino al primo piano, con il fiato corto per la corsa e gli schiamazzi. L'appartamento era un po' casa e un po' bottega, la sua mamma lavorava come parrucchiera in una stanza difronte alla porta d'ingresso e si sentiva sempre il rumore del phon o del casco e il brusio delle donne.
Facevano l'albero sempre nello stesso punto, tra le due porte delle camere, in fondo al corridoio. Ogni volta era lì, bello, diritto, profumato e diverso. Non era un albero comune, neanche quello. Non un tradizionale abete, ma un ginepro del bosco vicino. Mi piaceva da morire.
Ci sedevamo a giocare sotto l'albero addobbato, al buio, con le lucine accese.
Se ci penso sento ancora il cliccare di quella preistorica intermittenza e conservo nel naso il profumo speciale di quel ginepro.
Ho voglia di chiacchierare con la mia amica Alessandra.
Adesso non è più grassoccia, non è più tanto bionda e neppure tanto tincona, ma è una mamma meravigliosa di quattro bambine fortunate!
Buon fine settimana a tutti...
MY CHARMING ROOMS B&B